lunedì 20 ottobre 2014

Cavadini: "Il patrocinio per le lezioni di chitarra? Mai dato, abbiamo diffidato i privati. Per il futuro arrivano nuove regole. Broletto gratis a chi merita"


Tutto si può dire dell'assessore alla Cultura, Luigi Cavadini, ma non che - tra uno spigolo del carattere e l'altro - non accetti il confronto, anche duro, con la stampa (un po' come accadeva con l'ex collega Gisella Introzzi).

La controprova si è avuta anche stamane, a Palazzo Cernezzi. Dove, a dispetto di articoli molto duri sulla sua gestione dei patrocini comunali, della concessione del Broletto ai privati e della relativa gestione delle risorse economiche del settore Cultura, Cavadini si è apertamente confrontato su tutti i temi.
Ecco il sunto della chiacchierata, decisamente ricca anche di notizie vere e proprie.

Assessore, partiamo da un caso clamoroso: la concessione del patrocinio comunale, con la dicitura proprio degli uffici culturali, ai corsi di chitarra a pagamento di una società privata. Come è potuto accadere?
La risposta è molto semplice: non è mai accaduto.

Guardi, però, che ho pubblicato anche le foto delle lettere di iscrizione con lo stemma comunale in bella vista.
Le ho viste, e mi sono attivato subito. Ma semplicemente perché io non ho mai concesso quel patrocinio a quella specifica iniziativa. La società in questione aveva avuto il benestare dalla giunta precedente e ha ritenuto che quel via libera fosse tuttora valido. Cosa che invece non era. Ho dunque chiamato subito gli interessati, ho chiesto che venissero ritirate le lettere con lo stemma del Comune e ho diffidato dal farlo di nuovo. La vicenda è tutta qui.

Ora è tutto più chiaro, compreso il fatto che fosse un'anomalia clamorosa. Passiamo al tema generale dei patrocini. Non crede che serva un po' d'ordine in questa materia? Oggi si vedono patrocini istituzionali per gli eventi più disparati, senza una logica apparente.
Posso confermarle che arriveranno a brevissimo norme e criteri nuovi e decisamente più chiari e stringenti. Effettivamente ora esiste un po' di confusione, ma tra poco la concessione sarà regolata diversamente e in maniera più lineare.

Un'altra buona notizia. Mi parli anche di un recente caso concreto: la mostra al Broletto su Pasolini, organizzata da privati, patrocinata dal Comune, con un biglietto di ingresso di 3 euro a cui si è aggiunto pure un ulteriore contributo economico di 2.500 euro. Le sembra giusta una simile commistione di elementi?
Innanzitutto, il contributo era a tutta la ben più ampia rassegna organizzata in città su Pasolini, che prevedeva molti appuntamenti per i quali è arrivato anche l'appoggio della Regione. Sul Broletto concesso gratis, accade sempre così quando come giunta riteniamo un progetto culturalmente valido. E il biglietto, peraltro a costo modico, serve per coprire comunque le spese che spesso per chi fa cultura sono insostenibili.

Ma perché concedere il Broletto gratis, il luogo forse più importante della città? Non si crea un danno economico al Comune in un momento in cui peraltro le casse piangono?
E' sempre stato così. Nessuno ha mai pagato per il fatto che al Broletto arrivano soltanto eventi culturali vagliati approfonditamente e che riteniamo particolarmente validi per i contenuti culturali.

Ma allora a cosa serve aver fissato una tariffa da 250 euro al giorno per l'uso della sala? Sono soldi virtuali, a questo punto.
Preferiamo valorizzare un progetto culturale molto valido, questa è la scelta che peraltro non è di oggi.

Lei esprime una linea politica, evidentemente condivisa con tutta la giunta. Rimane molto opinabile, però, che proprio il luogo più importante della città, il Broletto, venga di fatto regalato in base a una scelta puramente discrezionale sua e della giunta su quale mostra sia meritevole di stare lì gratis e quale invece no. Non è troppo arbitrario questo metodo?
Non credo. Arrivano tantissime richieste per il Broletto, ne scegliamo una minima parte. La maggior parte degli eventi viene poi realizzato in altre sedi comunali. Quelle che riteniamo culturalmente più valide godono anche della concessione gratuita della sala. Non c'è arbitrio, è una scelta precisa.

Non concordo affatto, ma andiamo oltre. Abbiamo dato conto per primi della sua volontà di realizzare a Villa Olmo, in primavera, la mostra della Fondazione Dnart già vista nel 2008 a Milano e dedicata all'acqua. Una bella idea, ma il progetto pare non convinca tutti. 
In realtà non sarà affatto la stessa mostra, sarà decisamente rivista e adattata per Como. E l'acqua ovviamente sarà quella del lago. Ci stiamo lavorando, non c'è ancora nulla di definitivo. Spero di poterla realizzare ma non è scontato.

2 commenti:

  1. Se facessero pagare 250 euro al giorno l'affitto del broletto probabilmente le mostre avrebbero biglietti d'ingresso più cari e magari a una parte di popolazione verrebbe preclusa la possibilità di entrare nel "luogo forse più importante della città". Condivido la scelta!

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  2. Io per nulla trattandosi di un bene pubblico che ha costi di gestione e manutenzione, in un momento di finanze comunali allo stremo e tasse alte. Ma le opinioni sono tutte rispettabili.

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