mercoledì 15 ottobre 2014

Parking Terragni (con cantieri). E i giapponesi "dirottano" le foto sul Duomo


Ho sempre trovato condivisibili le posizioni di prova orrore nell'idea di fare della Casa del Fascio un museo: idea folle di per sé e ancor più con le casse vuote degli enti pubblici di oggi.

Nello stesso tempo, ritengo meritoria e utile, sebbe con limiti oggettivi, la presenza della Guardia di Finanza nell'edificio: le fiamme gialle lo tengono vivo e ne garantiscono decoro e manutenzione.
Detto questo, forse a causa di un qualche evento eccezionale e probabilmente di breve durata, lo spettacolo che offrivano il piazzale della Casa del Fascio e gli immediati dintorni lasciavano obiettivamente interdetti. Tra auto in sosta sul piazzale come in un posteggio da supermarket e con il corollario arancione di reti di cantiere appena più in là ho visto un gruppo di turisti giapponesi ripiegare rapidamente sul Duomo per i classici set fotografici.


Colpa di tutti. E forse di nessuno (il piazzale non è sempre ridotto così e i cantieri non credo proprio siano aperti apposta per dispetto dal Comune). Però, pensando anche al Baradello acceso e spento come il neon di un autogrill americano, un sentimento di delicata mestizia in relazione alla tanto declamata città turistica credo sia comprensibile.

1 commento:

  1. il piazzale non è regolarmente così, tuttavia capita spesso che ci siano auto parcheggiate - magari non tante come oggi ma comunque acnhe una sola macchina davanti al candore del palazzo è una stonatura.

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