martedì 14 ottobre 2014

Voto, i dubbi di Andrea Maspero: "Mai chiesta la tessera elettorale, penne al posto della matita copiativa". E sulle Bic anche Alberto Gaffuri...


Non c'è soltanto il potenziale pasticcio sugli eletti della lista di centrosinistra a tenere banco in queste ore del dopo elezioni provinciali.

Anzi, il candidato presidente di Forza Italia e Lega, Andrea Maspero, battuto per un pugno di voti da Rita Livio, avanza alcuni dubbi sulle modalità di voto di domenica sera. Non arriva a paventare il rischio di broglio, ma le perplessità avanzate sono molte.
"A mente fredda - dice il sindaco di Pusiano - mi è venuta una perplessità sul metodo di voto. Nessuno di noi ha utilizzato la tessera elettorale, per cui non esiste prova dell'avvenuto voto, salvo l'annotazione fatta a mano sui registri dagli scrutatori. In altre parole non è possibile dimostrare di essere andati a votare, salvo acquisire copia dei registri. Mi domando se questo sistema sia corretto. Non voglio insinuare nulla, ma quando si perde per tre (diconsi 3) schede e c'è di mezzo la gioiosa macchina da guerra del Pd è meglio riflettere su tutto. E vogliamo parlare delle penne usate al posto delle matite copiative?".


Curioso notare, peraltro, che sempre domenica sera, Alberto Gaffuri, sindaco di Albese con Cassano nonché sfidante di Rita Livio alle primarie di centrosinistra per scegliere il candidato presidente, aveva già espresso dubbi sullo strumento per esprimere il proprio voto. Lo aveva fatto con un tweet che esprimeva scetticismo sulla scelta delle penne Bic: "Per la Provincia, a Como, si vota con la penna Bic. Innovazione? Risparmio?".
Stranezza, oggettivamente.

2 commenti:

  1. "Mamma come bruciaaaaaa.....mamma....bruciaaaaa." > Dai Andrea sarà per la prossima volta, coraggio!<

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  2. La macchina da guerra del PD? Diciamo pure che invece abbiamo dipendenti della Provincia (con relativi presidenti di seggio) minorati, che riescono a far casino in una banale elezione.

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