venerdì 17 ottobre 2014

Turismo, la delegazione governativa della Colombia in visita a Palazzo Cernezzi. Ad accoglierla, non Cavadini ma il ghigno del "ministro" Gaddi


Oggi una importante delegazione governativa della Colombia per il turismo ha fatto visita al Comune di Como. Ad accoglierla, una (mezza) sorpresa. Che aveva il sardonico ghigno di Sergio Gaddi e non l'austero sorriso dell'assessore alla Cultura, Luigi Cavadini.
L'incontro è nato nell'ambito della "settimana della Colombia" in corso a Milano e organizzato dall’ambasciata colombiana in Italia e da “Proexport Colombia”, l’ufficio del governo incaricato della promozione del turismo, degli investimenti e delle esportazioni oltre che di presentare al mercato italiano l’offerta del paese sudamericano e, nel contempo, allacciare contatti e scambiare esperienze e informazioni con il Vecchio Continente. Per questo, anche la città di Como è entrata nel novero degli incontri istituzionali. Cosa che, infatti, si è concretizzata oggi stesso.
A comporre la delegazione sudamericana, investitori, membri dell'industria alberghiera, degli enti di promozione turistica, tour operators ma anche alti rappresentanti istituzionali, tra i quali l’ambasciatore della Colombia in Italia, Juan Sebastian Betancour, e il vicepresidente del Turismo di “Proexport Colombia”, Enrique Stellabatti.

Ma chi c'è ad accogliere la delegazione sulla soglia di Palazzo Cernezzi?
Non l’assessore alla Cultura e al Turismo, Luigi Cavadini, bensì il sogghignante predecessore e attuale capogruppo di Forza Italia, Sergio Gaddi. Il quale, prescelto esplicitamente e personalmente dagli organizzatori della giornata come unico interlocutore comasco, ha accolto con fare quasi ministeriale gli illustri ospiti sulla soglia del Comune (al mattino, peraltro, sindaco Lucini e il vicesindaco Magni avevano accolto il sindaco della città gemellata, Nablus). Naturalmente, Gaddi ha preparatol'illustrazione dei 9 anni delle grandi mostre, tra strette di mano e sorrisi a profusione. Il tutto, senza un cenno al lavoro attuale dell’amministrazione sul fronte culturale. 
Se la vendetta è un piatto che va servito freddo, oggi il pasto cucinato dall’ex assessore era tutto tranne che caldo.

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