mercoledì 15 ottobre 2014

La lettera di Luca Gaffuri tra Mao Tse-Tung, umorismo, centralità Pd e la fine di un ventennio


"Scusate la lunghezza. Comunque, sebbene io pensi che siano stati indispensabili per arrivare fino a questo risultato, vi ho pur sempre risparmiato i primi 17 anni del percorso fatto". Con questa battuta oggettivamente godibilissima, il consigliere regionale del Pd, Luca Gaffuri - in una forma "olimpica" - chiude la fluviale lettera aperta post-elezioni provinciali.
Un documento effettivamente lunghissimo che contiene di tutto: citazioni di Mao Tse-Tung (il titolo parte così: "La lunga marcia"), elogi a cascata al Pd e ai suoi protagonisti, una piccola scivolata ma soprattutto un messaggio politico pesante almeno come l'autore. Questo, in riferimento alla vittoria di Maria Rita Livio: "E' un risultato che parte da lontano. Per vent’anni il Centrodestra e la Lega hanno governato quasi ininterrottamente la Provincia di Como e i principali comuni ma nell’ultimo triennio il Partito Democratico e le liste civiche che abbiamo appoggiato hanno vinto in realtà significative della nostra provincia. Oggi governiamo Como, Mariano Comense, Olgiate Comasco, Lurate Caccivio, Lomazzo, Mozzate, Villa Guardia, Rovellasca, Cabiate, Cernobbio, Bregnano, Figino Serenza, Tremezzina, Lurago d’Erba e tanti altri comuni con meno di 5mila abitanti". 

Una rivendicazione d'orgoglio e di vittoria che ha il sapore - non senza qualche ragione - di una dichiarazione di morte (presunta?) dello storico asse Forza Italia-Lega che effettivamente ha segnato il perno del potere politico in provincia dall'inizio degli anni '90 a oggi. Con un tocco in più: "Abbiamo riconosciuto i limiti ma anche difeso l’indispensabilità dei partiti per la vita democratica". Insomma - secondo Gaffuri - viva le civiche ma non senza il Pd. 

Tralascio i passaggi elegiaci della lettera, ma non posso esimermi dal segnalare una punzecchiatura allo sfidante di Rita Livio alle provinciali, Andrea Maspero. Gaffuri scrive questo: "Rita Livio si era resa disponibile a confronti con il suo competitor promossi dal Comitato per la Cittadella della Salute nell’ex ospedale Sant’Anna e dagli amministratori dell’Erbese, appuntamenti che la mancata disponibilità dell’avversario ha fatto sfumare". 

Resta la sensazione di una lettera aperta con cui Gaffuri sembra rivendicare il ruolo centrale del Partito Democratico per ogni partita politica che conta, oggi, in provincia di Como. Un azzardo, in una terra storicamente di orientamento più affine a certe parole d'ordine di centrodestra. Ma, tra il 40% politico delle ultime europee, la presa di Palazzo Cernezzi e di Villa Saporiti, e i contesti nazionale e lombardo che debordano di renzismo e affini, anche un dato di fatto. O forse, un dato storico.

4 commenti:

  1. Ma di confronti Livio-Alberto Gaffuri ce ne sono stati diversi... Non è che invece si riferiva a Maspero?

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  2. condivido il tenore dell'articolo... d'altronde il cerchio magico della politica comasca non la conosco.... penso pero' che il problema non sia tanto vincere, ma confermare i risultati (como su tutti...).... ma mi rendo conto che domani e' un altro giorno... come diceva qualcuno "deve passare la nuttata"...

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  3. Gaffuri fai troppa poltrona,guarda che panza!

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