mercoledì 8 ottobre 2014
Non dire il vero ai cittadini, al consiglio e alla stampa è gravissimo. Su Libeskind, Lucini e Spallino l'hanno fatto. Bruni e Caradonna sarebbero stati fucilati
Dopo la rivelazione di Comozero sul voto del 27 agosto scorso, quando una giunta con assenze (Bruno Magatti e Marcello Iantorno) e astenuti (Gisella Introzzi, qui il post riassuntivo) diede il via libera decisivo alla posa dell'opera di Libeskind sulla diga, ora si apprende che anche mercoledì scorso nell'esecutivo di Palazzo Cernezzi si è verificato uno scenario simile. Ma molto, molto più grave.
Come riporta anche Gisella Roncoroni in un articolo della "Provincia", infatti, una settimana fa l'esecutivo ha votato in gran segreto la variazione di bilancio per lo stanziamento dei 100mila euro necessari a coprire il costo dell'Iva per il rifacimento della diga e la posa dell'opera. Un'ammissione esplicita, concreta, materiale e documentale che i cittadini - salvo che gli stessi protagonisti non trovino scappatoie differenti - pagheranno per questa operazione. Ma non solo: la variazione al bilancio comunale per inserire la copertura di spesa trasforma automaticamente la competenza della materia da un'esclusiva della coppia giunta-Amici di Como a un compito del consiglio comunale, finora totalmente esautorato dal meccanismo decisionale sulla partita.
Peraltro - e torniamo a quanto accadde in giunta mercoledì scorso - sulla variazione di bilancio l'assessore Gisella Introzzi (Amo la mia città) e il collega Bruno Magatti (Paco-Sel) si sono rispettivamente astenuta e assentato.
Bene: quanto avvenuto è di una gravità inaudita. Per diversi motivi.
Il primo: per settimane, il sindaco Mario Lucini e l'assessore Lorenzo Spallino hanno ripetuto come un mantra che l'operazione Libeskind non sarebbe costata un solo euro pubblico. A conti fatti: non è vero ed è quindi stata deliberatamente diffusa per giorni una notizia che distorceva la realtà.
Il secondo: in un momento storico in cui la trasparenza è tutto e proprio mentre qualche esponente della giunta Lucini declama una presunta superiorità quasi morale rispetto ai predecessori, le accuse di azione "impositiva" e oscura con cui vennero - per molti versi comprensibilmente - bersagliati l'ex sindaco Stefano Bruni e l'ex assessore Fulvio Caradonna per il caso del muro sul lungolago sembrano riemergere (negli stessi luoghi) con una somiglianza sorprendente.
Con un di più (terzo motivo): a differenza di quanto accade quotidianamente da due anni e mezzo, di una variazione di bilancio da 100mila euro (notizia importante in sé, a prescindere da Libeskind) la giunta non ha scientificamente dato notizia nel Notiziario comunale del giorno. E ancora lunedì scorso, durante il consiglio comunale, posso testimoniare in prima persona che ai giornalisti sono servite le tenaglie per cavare di bocca ai protagonisti qualche smozzicato "è possibile" sul costo dell'Iva, quando l'atto ufficiale che stanziava i soldi risaliva addirittura a 5 giorni prima.
Aggiungo che ancora il 2 ottobre scorso - quasi in contemporanea con il voto di giunta - ho sentito con le mie orecchie, e potrei testimoniarlo in ogni sede, che durante la Commissione congiunta sul monumento è stato formalmente ribadito - quindi in sede istituzionale - che l'Iva non sarebbe stata un costo. Forse, a giochi finiti non lo sarà, ma quel giorno la realtà era diversa a tutti gli effetti. La chiaroveggenza, quando si parla di atti amministrativi, non esiste.
No, monumento a parte, non è così che si amministra una città e ci si rapporta con i suoi cittadini, deliberatamente calpestati su un tema cruciale come quello della spesa pubblica, per di più in relazione a un'opera che sta spaccando Como. E se anche la giunta trovasse un modo per non pagare l'Iva da 100mila euro, la ferita resterà e non sanerà nulla ex post: perché è oggi che emergono due verità inconciliabili tra loro ma portate avanti scientificamente da settimane.
Questa è una pagina nera della giunta Lucini, che ad altre latitudini comporterebbe gesti serissimi e che da noi si tramuterà nella solita farsa.
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La gogna mediatica (ma supportata dalle prove delle loro mancanze) per questi signori è il minimo. Vergogna!
RispondiEliminaQueste notizie fanno ribollire il sangue... che amministratori delle malora, che arroganza, che mancanza di rispetto per i propri concittadini. Si sono venduti agli "Amici [degli amici] di Como" per qualche motivo che prima o poi salterà fuori. Sono proni ai voleri dei poteri forti... sono disgustata da tutto questo. Se quei soldi saranno effettivamente pagati da noi, ci vorrebbe una rivolta di piazza per farli scucire interamente ai firmatari. stanno risucendo a fare peggio di Bruni, ed era quasi impossibile.
RispondiEliminaP.S.: anche gli esporsi di Fondazione Cariplo sono comunque soldi tolti a iniziative che meriterebbero sì sostegno economico, non queste pagliacciate che servono solo ad accrescere il prestigio della banda dei "mecenati per scelta" e dell'archi-stella da stalla.
Complimenti, continuate con accuse infondate, insinuazioni e spargimento di veleni....il risultato e' una citta' che vive nell'immobilismo da decenni!
EliminaEvviva il coraggio degli "Amici", di Lucini e Spallino
Sono sempre più allibito dal modo di fare di Lucini & Co.
RispondiEliminaMa a nessuno viene in mente che potrebbe esserci anche una fattura di acquisto di pari importo per le opere svolte da Amici di Como e che la variazione comporta sia un aumento delle spese che uno degli incassi di pari importo?
RispondiEliminaCome immaginavo: sul sito del Comune al seguente link http://ulisse.comune.como.it/ULISS-e/tmp/j2vx0e55kr4tqwyv1f0len55/144140.merge.pdf è presente la delibera di giunta del 01/10/2014. €573.900,00 (€470.405,71 + iva) in entrata ed €573.900 in uscita. http://ulisse.comune.como.it/ULISS-e/tmp/j2vx0e55kr4tqwyv1f0len55/144105.graffetta.pdf
RispondiEliminaChe brutto questo giornalismo...si sparano sentenze e le si da in pasto al popolo bue senza informarsi adeguatamente...i miei piu sentiti complimenti...
RispondiEliminaa me non pare. mi sembra che si limiti a riferire le questioni in corso per determinare un dibattito. credo sia meglio parlare delle cose, magari semplicemente per trovare, come in questo caso, una risposta a delle perplessità. ricordo che se qualcuno non si fosse fatto delle domande qualche anno fa oggi avremmo un muro in cemento sul lungolago ...
EliminaLa ringrazio. Poi quando avrà capito che la legge dice che l'Iva è a carico del Comune e che per ora il fatto che se ne assuma il peso il privato è una mera ipotesi, mi fa un cenno? Grazie.
RispondiEliminacome mai questo link non è più accessibile?
RispondiEliminaora ce n'è un'altro!
avranno modificato qualcosa?
Non è strano che questa variazione al bilancio sia stata fatta la sera del primo ottobre, dopo che nel pomeriggio era stata indetta la commissione comunale durante la quale sono stati affrontati anche i temi relativi ai costi dell'opera?
RispondiEliminaMagari sono io malfidente!!
E non è altrettanto strano che solo due sere prima abbiano portato in consiglio questo: BILANCIO DI PREVISIONE 2014. STATO DI ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI E VERIFICA DEL PERMANERE DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO - ART. 193 D.LGS. 267/2000.
RispondiEliminaGuardando poi i numeri di registro delle delibere di consiglio e delle delibere di giunta mi vien da pensare....
Delibere di consiglio 90
Delibere di giunta 337
Quasi il quadruplo!!
In consiglio sono in 33, in giunta, quando ci sono tutti, sono in 8, un quarto!!
Quindi oggi 8 ottobre 2014, 281 giorno dall'inizio dell'anno, tolti le festività, le ferie, i fine settimana e qualche malattia, stimerei 220 giorni utili, 1,5 delibere di giunta al giorno contro 0,4 delibere di consiglio!
Ho fatto una media aritmetica perchè non so effettivamente quante volte si siano riuniti i due consigli, sapendolo le medie cambierebbero, azzarderei quasi un 4 delibere di giunta alla volta!!!
Insomma a cosa serve un consiglio così lento e macchinoso????
Vabbè, non so altri, ma io mi sento quasi in dittatura, no dai non esageriamo, meglio dire OLIGARCHIA.
In realtà la maggior parte delle delibere di Giunta di fatto le predispongono i vari Settori del Comune, in base alle competenze, con delle proposte di deliberazione. Poi la Giunta fa proprie le proposte ed adotta la delibera
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