Primo caso di ebola in Italia, e nello specifico all'ospedale Sant'Anna di Como? Bufala, lo dice il Sant'Anna stesso.
La vicenda origina dal recente ricovero nella struttura di un 21enne italiano di ritorno dal Senegal per accertamenti a causa del protrarsi di febbre alta, dissenteria e dolori articolari assortiti.
Ma dopo una prima analisi della situazione, ogni ipotesi di allarme sulla sbarco in riva al Lario del temutissimo virus è stato spazzato via dagli stessi dolori intestinali del giovane.
"Per quanto riguarda il paziente, un 21enne italiano proveniente dal Senegal, va specificato che non aveva “strani sintomi”, ma solo un po’ di febbre, dissenteria e dolori articolari e muscolari - scrive l'ufficio stampa del Sant'Anna - In ospedale, a partire dal Pronto Soccorso, sono scattate immediatamente tutte le procedure d’allerta e il paziente è stato isolato in un’apposita stanza del Pronto Soccorso per la visita e l’anamnesi. Sulla scorta del quadro clinico accertato e anche per il fatto che il ragazzo proveniva da un Paese oggi non più considerato “a rischio”, l’allarme è rientrato in pochi minuti. I sintomi sono infatti riconducibili a un’infezione intestinale di probabile origine virale".
Dalla struttura fanno sapere che "attualmente il paziente è ricoverato nel reparto di Malattie Infettive e non in un’altra area di degenza come indicato dal quotidiano. Le sue condizioni sono buone".
All’ospedale Sant’Anna è stato istituito il gruppo di lavoro per la gestione dei casi sospetti di malattia da virus Ebola, così come richiesto dal Ministero della Salute e da Regione Lombardia. A seguito delle riunioni svoltesi nel mese di agosto insieme all’Asl di Como, è stato nominato coordinatore del team ospedaliero il primario dell’Unità Operativa di Malattie Infettive Domenico Santoro.
L’Azienda Ospedaliera “Ospedale Sant’Anna” di Como, dotata nel presidio di San Fermo della Battaglia del reparto di Malattie Infettive con specifiche caratteristiche tecnico-strutturali, ha messo a disposizione, nell’ambito della rete ospedaliera regionale, due posti letto delle Malattie Infettive per il ricovero di pazienti che manifestassero sintomi riconducibili all’Ebola. Si tratta di posti letto collocati in stanze, predisposte per l’isolamento dei pazienti, definite a “pressione negativa”, di cui è stato dotato il nuovo ospedale, dove i germi possono entrare ma non uscire, e attrezzate con filtri Hepa per bloccare gli agenti infettivi.
In particolare, al Sant’Anna saranno eventualmente ricoverati fino alla fine del periodo d’incubazione pazienti “a basso rischio”, cioè con stato febbrile ma che non hanno avuto nessun contatto con persone infette. Invece, i casi ad “alto rischio”, che hanno sintomi riconducibili all’Ebola e hanno avuto contatti con individui malati, saranno ricoverati negli ospedali Sacco di Milano e Spallanzani di Roma.
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