giovedì 2 ottobre 2014

E' vero che la Soprintendenza non ha bocciato Libeskind. Ma non ve l'hanno detta proprio tutta


Giustamente, qualche giorno fa ha avuto grande risalto il via libera all'installazione del monumento di Daniel Libeskind da parte della Conferenza dei servizi svoltasi a Menaggio (peraltro con l'assenza di rappresentanti della Regione Lombardia). Ma dai documenti, una delle voci più importanti appare tutt'altro che entusiasta dell'idea e della sua gestazione.



Mi riferisco al soprintendente per i Beni architettonici e paesaggistici, Alberto Artioli, e al parere scritto che ha inviato sull'argomento nel contesto dell'autorizzazione paesaggistica. La premessa del soprintendente è del tutto positiva, poiché Artioli dice che "il monumento dovrebbe essere capace di identificarsi come un nuovo e moderno simbolo dialogante con lo stupendo paesaggio naturale del Lago di Como". Poi cita le furiose polemiche che divisero Como anche ai tempi della costruzione del Monumento ai Caduti di Terragni, oggi ritenuto un capolavoro assoluto. Il bello, però, viene dopo.

Innanzitutto, Artioli spiega che proprio per le motivazioni che avete appena letto non è arrivata "una valutazione aprioristicamente negativa". Formula ambigua. O meglio, forse il modo più "avaro" per concedere un "sì". Lo dimostra il fatto che - peraltro fedelmente al suo ruolo - la Soprintendenza aggiunge che "non possono sottacersi alcune criticità, che appare necessario valutare con particolare attenzione considerando la rilevanza paesaggistico-ambientale dell'opera proposta" dagli Amici di Como a braccetto con l'assessore all'Urbanistica Lorenzo Spallino.

Tra le prescrizioni allegate al via libera poi concesso, Artioli chiede che siano meglio esplicitati i materiali di costruzione del monumento, "proprietà che in questo momento è soltanto genericamente descritta e non approfonditamente indagata (lucentezza, saldature, imbullonatura, simulazione di invecchiamento dei materiali, cicli manutentivi)". Perché tante richieste su un dato che in realtà è stato spiegato ripetutamente nei dettagli dagli architetti che si occupano del progetto? Perché Artioli sembra essere rimasto "scottato" da una simile esperienza con un'opera di Libeskind installata nel maggio scorso Milano (foto sotto).


A questo proposito, il soprintendente afferma che "ne è un esempio la recente scultura ideata dall'architetto Libeskind a Milano, in piazza Pio XI davanti alla Biblioteca Ambrosiana, che questa Soprintendenza ha approvato ma che certo una volta realizzata non sembra aver raggiunto la stessa qualità ed espressività del rendering". Parole che, vista la polemica di questi giorni proprio sui rendering relativi all'opera per Como, potrebbero avere un peso notevole nel dibattito. Per questo, Artioli prescrive di "valutare dei modelli reali significativi che possano meglio far comprendere la consistenza dimensionale e materica dell'opere e anche, considerati i previsti effetti luministici, la sua influenza sulla percezione notturna". Evidentemente, le ricostruzioni elaborate finora da Studio Libeskind e Amici di Como non devono aver convinto fino in fondo la Soprintendenza.

Ma la vera bacchettata arriva ora. E sembra raccogliere le molte perplessità sul modo giudicato un po' troppo "violento" di imposizione dell'opera sulla diga da parte dei proponenti, senza alcun confronto preventivo e senza alcuna consultazione popolare. Artioli scrive: "Pur conoscendo e apprezzando il grande valore dell'architetto Libeskind, è certo che un'opera di tale portata, non solo artistico/paesaggistica ma anche storica, sarebbe potuta scaturire da un concorso, aperto magari anche agli scultori, per valutare comparativamente soluzioni alternative capaci di celebrare Alessandro Volta e di inserirsi nel paesaggio. Anche se l'opera, nella sua ideazione e successiva esecuzione, viene donata alla città, tale nobile iniziative, così come l'imminenza di Expo, non devono influenzare il giudizio considerando la rilevanza che avrà nel futuro della città".  

Infine - pur nel ribadire che la sua mera competenza paesaggistica - la Soprintendenza invita il Comune a valutare "eventualmente con una commissione qualificata", il valore artistico del monumento e le eventuali modifiche se ritenute necessarie.
Insomma, il via libera paesaggistico c'è. Ma il travaglio che vi sta a monte, forse, non era emerso in maniera troppo chiara finora.

4 commenti:

  1. I rendering di Libeskind sono tutti falsi! Ricetta per svelare l arcano: vicino al rendering dovrebbe essere esserci un palo della luce. Realmente è alto 3.60 cm. Disegantelo 5 volte sovrapposto e troverete 18 metri! Il monumento risulta circa 4 metri più basso!!!!!!!!!!!!!! Un piano di una casa in meno?

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  2. Truffaldini della malura!

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  3. Sempre più schifato da questa giunta comunale!!!!!!!!!

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  4. Il problema non è l'opera in sè.
    Il problema è proprio l'inaudita idiozia di concedere quel luogo per edificare qualcosa che modificherà totalmente il panorama attuale del bacino di lago comasco, ampio e morbidamente delineato, intoccato sinora nel corso dei secoli (neppure Sant'Elia e Terragni- radicali innovatori architettonici, avrebbero mai pensato di posizionare una loro opera nel centro dello specchio lacustre)

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