Nuova vita - o forse, vera vita - per i fiori che hanno ornato il cortile di Palazzo Cernezzi in coincidenza con Orticolario (quelli derisi con macabra ironia, più per i "contenitori" che in sé stessi, da Sergio Gaddi).
"La progettista Christine Verjus ci ha regalato tutte le piante esposte in questi giorni nel cortile di Palazzo Cernezzi. Insieme abbiamo pensato di predisporre con i ragazzi delle Serre di Mognano delle installazioni in alcuni giardini scolastici. Davvero una bella occasione per dare continuità al progetto di Orticolario e per continuare a far vivere il giardino". L'assessore ai Parchi e Giardini Daniela Gerosa ha incontrato questa mattina l'architetto Christine Verjus. Nel cortile di Palazzo Cernezzi la paesaggista francese ha curato per Oltre i Confini - il progetto di Orticolario per contaminare di suggestioni e idee creative il paesaggio urbano - la realizzazione di un giardino raffigurante un Astro d'autunno. Ogni petalo, in un gioco cromatico di rosa, malva, blu, violetto, bianco e giallo, ha accompagnato i visitatori alla scoperta di questa pianta e della sua famiglia, le Asteraceae.
"D'intesa con il vicesindaco, l'assessore alle Politiche Educative Silvia Magni, verrà ora predisposto un progetto per la ripiantumazione delle piante in alcuni giardini scolastici - prosegue Gerosa - Tutto il lavoro sarà affidato alle Serre di Mognano". Alle Serre di Mognano, a Sagnino, il Comune di Como, da oltre dieci anni, promuove un progetto di attività florovivaistica, rivolta a persone con deficit psichici e cognitivi di grado medio-lieve. L’attività svolta prevede una parte pratica (dalle esercitazioni per la semina dei fiori e delle piantine da orto ai trapianti, dalla riproduzione delle piante alla pulizia degli attrezzi, dall’allestimento delle mostre-vendita all’annaffiatura) e una parte teorica (lezioni sulla concimazione, sui trapianti, sulle potature, sulle malattie delle piante). Attualmente alle Serre sono coinvolte nelle attività 24 persone, dai 18 ai 50 anni. A Orticolario le Serre di Mognano hanno esposto e messo in vendita prodotti dell’orto come patate e zucche, piante da appartamento, piante aromatiche, composizioni con fiori secchi, cestini in salice e colorati tappeti lavorati a telaio
Non sono i fiori "derisi" ma la forma delle aiole-tombe,purtroppo quello che si è pensato,soprattutto in fase di lavorazione era che si trattasse di tombe.Il contesto dove è stato allestita la composizione non era dei più geniali e poi il calvario della gente che si recava a pagare la prebenda amministrativa hanno fatto cattivo gioco a tutta la faccenda....
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