martedì 7 ottobre 2014
Libeskind ha disegnato una linea di porte per il presidente degli Amici di Como. Nessuno scandalo, ma evitiamo la prosopopea
Lo dico senza troppe ipocrisie: forse sarebbe meglio evitare una certa leggendaria prosopopea sulla nascita dell'opera di Daniel Libeskind per la diga foranea di Como.
Ne ho sentita molta: dall'ispirazione nata dalle brezze del lago, alle visioni futuristiche dell'architetto, fino all'omaggio ad Alessandro Volta a dispetto di un'opera pressoché identica creata dallo stesso professionista nel 2006 - sebbene su scala diversa - per le Gazprom Tower di San Pietroburgo.
Il dettaglio che vi offro ha dunque soltanto questo obiettivo: consigliare una certa moderazione nei toni fiabeschi con cui si tramanda la genesi del monumento. Anche perché - questa è la notiziola, rilevante esclusivamente in rapporto a ciò che ho appena scritto e non in assoluto - non c'è nulla di male sul fatto che Daniel Libeskind intrattenga ottimi rapporti commerciali con il presidente degli Amici di Como, Silvio Santambrogio. Anzi, semmai è un un merito dell'imprenditore essere riuscito a coinvolgere in un suo progetto uno dei nomi più importanti dell'architettura contemporanea. Così come trovo assolutamente normale che da una questione d'affari ne possa nascere un'altra, magari genuinamente ispirata alla volontà di fare un dono alla città di Como (al di là delle critiche e del dibattito in corso).
La natura di questo blog - che sì, diventerà sito, vi giuro che è vero - è però quella di offrire, nei limiti del possibile, ogni dettaglio sulle vicende dell'attualità cittadina. E questo - ossia il fatto che nel 2012 Daniel Libeskind ha disegnato una linea di porte per l'azienda "Tre P-Tre Più" proprio di Santambrogio - rientra perfettamente in quel filone.
Nessuno scandalo, nessuna sordida manovra svelata. Semplicemente, il racconto di un dato di realtà: senza nulla togliere all'ispirazione di Libeskind e al suo amore sincero per Como, il legame strettissimo e di natura commerciale con il presidente degli Amici di Como è un elemento. Come altri, né più né meno. Ma che penso sia giusto raccontare perché il quadro di tutta questa vicenda sia più chiaro.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Lei è davvero un'importante risorsa per l'informazione comasca.
RispondiEliminaAmici degli amici.....Come la chiamano al sud?
RispondiEliminaA sto punto vien da pensar male su tutto, caro Emanuele. "indaghi" un po' sul perchè il Comune insiste tanto nel voler installare il logo della Hyundai.
RispondiEliminaBè che si fossero conosciuti in precedenza la davo per cosa ovvia, no?
RispondiEliminaOppure crediamo che uno (Santambrogio) voleva regalare un'opera a Como per l'EXPO e l'altro, casualmente, nello stesso momento stava pensando proprio a ideare un'opera per Como?