L'ingegnere, dopo aver studiato gli elaborati di Libeskind per la fontana-scultura datati aprile-maggio 2014, dopo aver vagliato gli elaborati tecnici relativi al progetto definitivo datati luglio 2014 e dopo aver letto lo studio geologico-geotecnico del professionista Fabio Brunamonte sulle fondamenta della diga, ha compilato la sua relazione. Ma fermiamoci un attimo, c'è una curiosità da condividere.
Lo studio geologico di Brunamonte (immagino commissionato e pagato dagli Amici di Como, non potrebbe essere altrimenti) risulta - da relazione del dirigente comunale Gilardoni - datato 19 settembre 2014. Molto a ridosso della riunione menaggina in cui è arrivato il via libera alla posa del monumento. Ma sapete quando quelle carte preziose sono arrivate in Comune: il 23 settembre. Cioè nemmeno 24 ore prima della Conferenza dei servizi decisiva. Un monumento - è il caso di dirlo - all'efficienza. O forse un tempo troppo risicato perché potesse essere sviscerato con la dovuta calma. Ma vabbè, mettiamo pure che la conoscenza della materia dell'ingegnere Gilardoni sia tale da avergli permesso di leggerlo, valutarlo e soppesarne i contenuti nel cuore della notte tra il 23 e il 24 settembre (cosa possibile). E andiamo oltre.
La relazione elaborata di suo e poi portata in Conferenza dei servizi da Gilardoni riguardava le sole questioni idrauliche. E premette innanzitutto questo: "Affinché il rilevato sommerso alla base della diga non fornisca contributi significativi in termini di cedimenti complessivi alle strutture, dovranno essere adottati in fase esecutiva tutti gli accorgimenti necessari a evitare disturbi e rimaneggiamenti del manufatto sommerso costituito dall'accumulo caotico di blocchi di grandi dimensioni". In sostanza: quando ci sarà da mettere le mani là sotto, per ampliare e rinforzare la diga che ospiterà il monumento da 11 tonnellate, servirà fare attenzione. Ed è per questo, in effetti, che, come saprete, è prevista l'infissione di circa 15 micropali lunghi 36 metri, durante il cantiere.
Poi viene il doppio tema della subsidenza - fenomeno dato per assodato da tutti a Como - e dei possibili effetti del monumento sull'abbassamento del manufatto.
Gilardoni scrive queste parole: "Riguardo il valore complessivo di abbassamento conseguente all'intervento in progetto, calcolato con riferimento alle componenti relative al cedimento immediato, alla consolidazione e al cedimento secondario, ma soprattutto l'analisi delle velocità medie di assestamento nel tempo dei cedimenti descritti nella relazione geologica (di Brunamonte, ndr), si può stimare, per il tratto terminale della diga, cedimenti compresi tra i 2 e i 3 centimetri nell'arco dei primi 3 anni dovuti alla combinazione del contributo di assestamento determinato da carichi aggiuntivi sul corpo diga (velocità 2-3 millimetri all'anno per i primi 2-3 anni) cui si somma il contributo per naturale subsidenza (5-6 millimetri all'anno in corrispondenza del tondello)". Insomma, il tandem fenomeno naturale-monumento si farà sentire.
A conti fatti, dunque, l'ingegnere comunale afferma che "tale stima, estesa a un orizzonte temporale di 10 anni, comporterebbe in totale cedimenti di circa 8 centimetri determinati principalmente dalla componente della subsidenza naturale, avendo per contro stimato velocità medie di abbassamento dovute ai carichi aggiuntivi di circa 1,0 millimetri all'anno". Quindi sarebbe la subsidenza naturale a fare il "grosso" dei movimenti, con un piccolo "contributo" aggiuntivo dovuto al nuovo monumento.
Ecco dunque la conclusione di Gilardoni: "Sulla base di tali dati, risulta evidente, nel breve periodo, il rischio di assestamenti differenziali tra l'area in corrispondenza del tondello, sottoposto a carichi aggiuntivi, e il resto della diga soggetta a sola subsidenza naturale con trend variabili tra 1 e 3 millimetri all'anno". Cioè: dove ci sarà l'opera di Libeskind, la diga potrebbe abbassarsi un pochi di più che sul resto della struttura.
Naturalmente - fatto salvo il parere favorevole poi comunque espresso dal dirigente comunale alle Reti - Gilardoni esprime 11 condizioni tecniche su come dovranno essere svolte le opere per l'ampliamento in sicurezza della diga. Ma c'è un ultimo aspetto interessante messo nero su bianco dall'ingegnere di Palazzo Cernezzi.
Riguarda il pericolo costituito dall'eventuale innalzamento eccezionale del livello del lago. Il progetto depositato in Comune dagli Amici di Como, infatti, prevede una quota sul livello del mare pari a 198,82 (-0,08 rispetto allo zero preso a riferimento dai progettisti e riferito alla quota 198,90).
Mentre il muro di delimitazione della seduta che sarà alla base del monumento per contenere l'acqua della fontana sotto l'opera "è posto a +0,75, cioè a quota 199,65 metri sul livello del mare". Ecco, quindi la considerazione di Gilardoni: "Riguardo all'andamento idrometrico del Lago di Como, tali quote risultano a potenziale rischio sommersione in occasione di fenomeni di piena del lago. Nel caso della pavimentazione (quota 198,82) si calcola che tale quota potrebbe essere soggetta a ricoprimento" ogni 2 anni "per più giorni consecutivi". Mentre per quanto riguarda le sedute "il vano impianti e lo specchio d'acqua alla base della scultura, il livello idrometrico che si associa è relativo ad eventi con un tempo di ritorno compreso tra 2 e 10 anni".
D'altronde, ci sarà un motivo se le paratie vennero pensate per difendere la città fino a una quota di 200,30 metri sul livello del mare.
Pagheremo sempre NOI!
RispondiEliminaE no, i nomi di tutti coloro che vogliono ora questa opera devono essere messi nero su bianco. Consiglieri, assessori e tecnici.
RispondiEliminaE quando la diga sprofonderà o ci saranno comunque dei danni di qualsiasi tipo a cose o, peggio ancora, a persone, questi personaggi che hanno voluto e autorizzato tale scempio dovranno risponderne personalmente, coi PROPRI soldi.
Il lo chiamerei il regalo dei "nemici di Como"
RispondiEliminaPropongo di smontare la fontana di Camerlata,farla restaurare a spese del Comitato pro Electric Life e mettere questa al suo posto,penso che li sia molto visibile.Due piccioni con una fava.
RispondiElimina...bo? ho letto l'articolo e mi chiedo come si comporterà la fondazione del monumento che è basata su micropali che attraversano il rilevato in pietrame quando tirerà il vento. Domanda stupida perchè sicuramente l'ingegenere strutturista avrà studiato il problema. Sicuramente i micropali si appoggeranno su una base non cedevole. E' argomento da ingegneri strutturisti ma la parte fondamentale del monumento è la base, perchè 15 micropali di 36 m che attraversano il rilevato in pietrame ...per quale spessore? vi aderiscono solidalmente, saranno sicuramente state fatte delle iniezioni di cemento e poi i micropali s'infiggono nel fondo. Sarei curioso di vedere le stratigrafie dei sondaggi. Pietrame del rilevato strutturale che spessore, che larghezza. Problema ingegneristico e geotecnico molto appassionante, da bravi ingegneri ...come lo strutturista dell'autosilos del vecchio Sant'Anna ...non ha una crepetta. Il problema della sommersione della diga foranea dipende dalla quota della piena ordinaria che è + 1,8 m sullo zero idrometico 197,37 m sul livello del mare (Ing. Fantoli) 197,37 + 1,8 = 199,17 m. Quindi 198,82 m è sotto di - 0,35 m mentre 199,65 m emergerebbe dalla piena ordinaria di + 0,48 m ...circa 50 cm. Il livello di piena ordinaria corrisponde alla quota raggiunta dal 75% di piene osservata dal tempo in cui sono iniziate le osservazioni.
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