sabato 4 ottobre 2014
Rapinese avvia la raccolta firme per il referendum popolare contro il monumento di Libeskind. Ecco il quesito
Il capogruppo di "Adesso Como", Alessandro Rapinese (nella foto con l'assessore all'Urbanistica, Lorenzo Spallino), oggi ha iniziato ufficialmente l'iter per indire un referendum popolare e bloccare l'installazione del monumento di Daniel Libeskind sulla diga foranea.
"Stiamo raccogliendo le 20 firme necessarie perché il Comitato referendario possa proporre formalmente il quesito alla commissione comunale che dovrà poi valutarne la validità - ha spiegato il consigliere - A quel punto, in base al responso, potremo eventualmente modificare il quesito oppure raccogliere nuovamente le firme tra i cittadini (tre le 4mila e le 6mila) per arrivare alla consultazione vera e propria".
Il quesito che sarà vagliato da una commissione formata da un consigliere di minoranza, uno di maggioranza e il segretario generale, è questo: "Condividi che venga impedita la possibilità di installare manufatti sulla diga foranea Pietro Caldirola di Como a meno che non siano strettamente necessari alla sicurezza della stessa?".
Peraltro, Rapinese ha diffuso una foto scattata dal quarto piano di un palazzo affacciato su piazza Cavour. Si vede benissimo la diga foranea, con il lampione che la illumina di sera. "Bene - ha sottolineato il consigliere - il monumento di Libeskind sarà molto più alto del punto più alto del lampione. Sarà molte volte più largo. Sarà molte volte più spesso. A mio giudizio collocare un'opera di quasi 20 metri dove ora si trova il lampione è un errore imperdonabile. E ricordo a Lucini che un sindaco è l'amministratore pro tempore di una città, non è il proprietario".
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