lunedì 6 ottobre 2014
Solo per ricordarvi che la prima scadenza per la variante della Tremezzina è già saltata e mancano soldi e progetti definitivo ed esecutivo
Le prime foglie gialle si sono portate via anche gli annunci estivi sulla Variante della Tremezzina. Eppure la prima scadenza è già saltata.
Si ricorderà che tra agosto e settembre si erano sprecati gli impegni (politici e tecnici) su un ideale cronoprogramma per arrivare al cantiere entro il 31 agosto 2015. Il via a calcoli, tabelle e dichiarazioni era stato dato dall'effettiva inclusione nel decreto Sblocca Italia di una promessa (perchè quella era, una promessa) del governo: 210 milioni sul totale necessario di 330, a condizione che la variante fosse cantierabile entro il 31 agosto dell'anno prossimo.
Ebbene, il primo passo, secondo questa linea, sarebbe stata la consegna del progetto definitivo da parte della Provincia di Como all'Anas entro il 30 settembre scorso. Cosa che, a quanto risulta dopo opportune verifiche, non è avvenuta. Ma non solo.
Ad oggi l'ipotesi più credibile è che il progetto definitivo sia pronto tra un mesetto (versione ottimistica). Ma quello che forse finora non vi è stato detto con chiarezza riguarda i passaggi successivi. Il primo è che quegli elaborati dovranno poi essere vagliati dalla stessa Anas, dalla Soprintendenza e da tutti gli enti potenzialmente coinvolti da un'opera tanto imponente. Poi - ma soltanto poi - in linea teorica si potrebbe procedere con il passaggio successivo, ovvero la predisposizione da parte di Anas dell'appalto integrato che prevede, appunto, la gara e la predisposizione del progetto esecutivo. Ma per fare questo passaggio - per inciso: un appalto di quel genere richiede mesi - naturalmente servirebbero già tutti i soldi. O vogliamo immaginare che l'Anas indica l'appalto di un'opera da 330milioni per dire poi all'azienda vincitrice che i soldi per pagare il cantiere non sono garantiti al 100%? Fantasia pura, naturalmente.
E allora torniamo agli aspetti economici.
Nel decreto Sblocca Italia, come abbiamo visto, il governo vincola l'erogazione di 210 milioni (destinati all'Anas) alla cantierabilità della variante entro il 31 agosto 2015. Cantierabilità, non appaltabilità. Quindi il governo dà per scontato che entro quella fatidica data sia pronto il progetto esecutivo, sia stato aggiudicato e naturalmente siano stati trovati tutti gli altri soldi necessari. Cioè anche i 120 milioni a tutt'oggi assolutamente mancanti.
Qualcuno sostiene che potrebbero arrivare dalla stessa Anas o forse dalla Regione Lombardia. Ma non tutti, facciamo la metà, 60 milioni (anche perché Anas altrimenti dovrebbe impegnare quasi tutto il capitolo di bilancio 2014 dedicato alla Lombardia per la Tremezzina, il che pare obiettivamente un pochino troppo ottimistico). E se anche dal tandem Regione-Anas, in qualche modo, arrivasse una sessantina di milioni, ne resterebbe un'altra metà da recuperare. Dove? Tra gli enti locali di Como. Cioè Comune, Provincia, Camera di Commercio e così via. Cioè soggetti pubblici che non hanno soldi nemmeno per piangere. E non vado oltre. Così come non tocco lo scottante argomento della Corte dei Conti, che forse - se passasse ancora un po' troppo tempo senza sviluppi significativi - potrebbe avere qualcosa da chiedere agli amministratori pubblici (in particolare della Provincia) che finora hanno speso circa 6-7 milioni tra progettazioni preliminari, semi-definitive e indagini di ogni tipo tramite una miriade di consulenze, appalti ed appaltini assortiti.
Chissà come andrà a finire questa vicenda.
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